Parte conclusiva: La morte atroce di Hutter e la diffusione della fratellanza col suo nome
Hutter prese la sua fascina sulla sua schiena, come fecero i suoi assistenti; i confratelli e sorelle coi loro bambini e andarono via in coppia. “Loro erano così”, i loro Geschichts-Bücher o libri di storia riferiscono, “guidati nel campo come un armento di pecora. In nessun luogo era loro permesso di accamparsi finché arrivarono al villaggio di Tracht, nei possessi del signore del Liechtenstein. Là loro posarono in giù le fascine, sulla brughiera larga, sotto il cielo aperto, con molte vedove disgraziate e bambini, ammalate con infanti.”
Con parole commoventi Hutter scrisse al governatore von di Kuna Kunstadt: “Ora noi ci stiamo accampando sulla brughiera, senza svantaggio ad alcun uomo. Noi non vogliamo offendere o danneggiare alcun essere umano, così come anche per il nostro peggiore nemico. La nostra passeggiata nella vita è vivere nella verità e la rettitudine di Dio, in pace ed unità. Noi non esitiamo a dare conto della nostra condotta a chiunque. Ma chiunque dice che noi ci siamo accampati su un campo con così molti migliaia di persone, come se noi volessimo guerra o ci piacciano trattative, io sono un bugiardo ed una canaglia. Se tutto il mondo fosse come noi non ci sarebbe nessuna guerra e nessuna ingiustizia. Noi possiamo anche andare “in nessun luogo”; Dio in cielo ci mostra dove noi andremo. Noi non possiamo essere interdetti dalla terra, perchè la terra è del Padre paradisiaco; Lui possa fare di noi quello che vuole.”
Il passo diede luogo soltanto a più grandi sforzi per catturare Hutter
La fratellanza stessa insistette con Hutter per farlo andare via. Lui consegnò il suo ufficio a Hans Amon ed offrì il suoi addio ai parenti; con dolore, ed il dolore fu grande perchè lo videro andare via. Quelli che rimasero furono sparsi, alcuni qui ed alcuni là. Una parte del gruppo si stabilì a Steinabrunn nella Austria più bassa, alcuni sugli appezzamenti di terreno di signori che non si sentirono limitati dall’ultima delibera. L’ideale di Hutter , “la fratellanza”, fu separata, ma si preservò in piccoli gruppi numerosi. Molti che non erano capaci di sopportare le prove dei confratelli ritornarono a casa.
Così molti ritornarono in Tirolo. Là, condotte da Hutter, cominciarono di nuovo la loro evangelizzazione. “I tiranni irreligiosi”, lui scrive alla sua chiesa desolata, non “sanno ancora che noi siamo qui. Concessione di Dio che loro non lo scoprono.” Ma ancoraprima che Hutter apparve in Tirolo il suo intendimento ha riecheggiato ovunque, “gli Anabattisti della Moravia stanno errando attraverso il paese!” Gli ordini pubblici subito furono emanati per il loro arresto. Durante il periodo, da inizio Settembre alla fine di novembre 1535, Hutter scrisse tre lettere ai confratelli in Moravia. Nell’uno lui scrisse, “Dio ha preparato di nuovo una chiesa. La sua gente sta aumentando in gran numero quotidiano. Il raccolto è quasi maturo, ma i lavoratori sono pochi”; in un altro lui parlò del “furioso” nemico. “Loro minacciano con il boia e gli ufficiali giudiziari.” “Il mare malvagio sta infuriando pazzamente. Io temo
L’ultima lettera di Hutter, scritta poco prima della sua cattura indica il grande pericolo che lo circondava. Con così molti nemici non poteva sperare di rimanere inosservato. Quando lui e la sua moglie incinta stavano passando la notte nella casa di Hans Steiner, un primo sagrestano, a Clausen , sono stati sorpresi dall’impiegato di Seber ed dal giudice urbano Riederer ed insieme con Anna Steiner di St. Giorgio e la moglie anziana del sagrestano, sono stati portati alla fortezza episcopale vicina di Brandzell.
La cattura di Hutter fu riportata a Brixen e da là il 1 dicembre ad Innsbruck, dove le notizie furono ricevute con piacere, e gli ordini furono subito pubblicati per trasferire Hutter ad Innsbruck, perchè lui non era un prigioniero comune, ma un leader; il destino di sua moglie era di succedergli di fronte al giudice urbano in Clausen. Nella borsa di Hutter furono trovate lettere da Hans Amon in Moravia, che furono spedite ad Innsbruck con le asserzioni sulle donne arrestate.
Hutter fu imprigionato poi ad Innsbruck sotto forte scorta il 9 dicembre, in un clima severamente freddo, e fu interrogato due giorni dopo. I tentativi fatti da Dott. Gallus Müller per convertirlo risultarono infruttiferi. Anche se lui avesse ritrattato, il suo tragico fato non sarebbe stato distolto, per la finale decisione di Ferdinando, “Noi siamo determinati che anche se Hutter dovrebbe riconoscere il suo errore, noi non lo perdoneremo, perchè lui ha fuorviato molto lontano troppi, noi lasceremo la sanzione penale che lui ha meritato per aver fatto il suo corso.” Lui doveva essere interrogato da vicino sulla sua attività con e senza la terra, e tutte le precauzioni dovevano essere prese per non lasciare che fosse sostituito con gli altri leader della Moravia; ordini a questo scopo erano già stati spediti in Moravia.
Apparentemente si aspettava che Hutter sarebbe stato convertito all’ultimo, ma questo non fu realizzato, né dai tormenti dell’imprigionamento né dalla fustigazione barbara. Hutter fu risoluto fermamente nelle questioni della fede né tradì i suoi confratelli. Lui sopportò ogni grado di tortura terribile e “rimase fermo fino alla fine.” La sentenza lo condannò alla morte da fuoco. La corte aveva dubbi riguardo all’opportunità di un’esecuzione pubblica; ma il re non avrebbe acconsentito nell’averlo giustiziato con la spada nella quiete di un alba; lui insistè su un’esecuzione pubblica al palo. Morì 25 febbraio 1536, e nelle parole di Hans Amon, “lui diede un grande sermone attraverso la sua morte, per Dio era con lui.” Un fratello fidato subito fu spedito in Moravia dalla fratellanza orfana per rinascere li
La moglie di Hutter era stata esaminata nel frattempo in Brandzell, ma come dice il rapporto ufficiale, persistè “in lei l’opinione sciocca ed ostinata.” Lei fu trasferita a Gufidaun, dove un uomo dotto ed accorto fu assegnato per convertirla dal suo errore, ma lei scappò prima che lui arrivò. Due anni più tardi lei cadde di nuovo nelle mani del governo e fu giustiziata a Schöneck
La morte di Hutter fu commemorata in una canzone dai suoi aderenti alla confraternita. Ma i suoi vecchi oppositori – un certo Gabriel Ascherham – portò il rancore anche oltre la sua morte. Solamente Filippo Plener, anche lui un oppositore nel periodo Moraviano di Hutter, diede un verdetto di giusto: “Nessuno provvide così fedelmente per le persone in questioni temporali o spirituali come Hutter. Mai non era lui stato trovato infedele. Attraverso lui il Dio raggruppò e preservò la sua gente.” In generale i suoi fratelli riconobbero il suo servizio dei Anabattisti moraviani nel riattivare disciplina ed ordine, confermando la “comunità” in opposizione alle ambizioni private e distruttive, pulendolo da elementi impuri, e distogliendo gli abusi che hanno portato risoluzione dei gruppi negli altri luoghi.
La replica ad un’indagine riguardo il contenuto del suo insegnamento, è concentrato sugli Articoli di Fede di Schleitheim (Libri storici 41 -44), comune all’Anabattisti della Germania meridionale e Austria. Anche Jeronyme Kräls Bekanntnuss e l’etica di Rechenschaft il christlichen di Artikel betreffend di Glaubens che Kräl presentò al governo a Vienna nel 1536, può essere considerato una riflessione delle parole personali di Hutter. Il suo spirito è rivelato ulteriormente nel Rechenschaft e sia Zeugnuss dei confratelli che furono portati da Steinabrunn a Trieste come schiavi nel 1540; il completamento del suo sistema dottrinale è trovato nella Rechenschaft unserer Religione, e in Lehr Glaubens, scritto nel 1540 da Pietro Riedemann.
La fratellanza degli Hutteriti, dopo la morte del suo fondatore, ha sviluppato e ha mantenuto il suo carattere comunista definito al tempo presente.
Degli scritti di Hutter solamente otto epistole sono state preservate